Obiettivi e attività

Il monitoraggio consentirà di valutare l’andamento delle popolazioni della cimice nei diversi ambienti (fenologia, densità, danni prodotti), a integrazione dei risultati sui fattori di rischio già acquisiti e per valutare l’efficacia delle strategie adottate, compresa la lotta biologica. Sarà valutato inoltre il comportamento e la diffusione di T. japonicus in seguito ai lanci sul territorio e si studieranno le interazioni positive o negative con gli altri antagonisti già presenti in natura.

Il monitoraggio stagionale è attivo da metà aprile ed interessa numerose aree frutticole della provincia di Trento e coinvolge circa 20 tecnici FEM. Il monitoraggio comprende controllo di trappole, osservazioni visive, battiture e valutazione del danno, sulla base di un protocollo scientifico che considera le principali variabili ecologiche del sistema.

Come per Trissolcus, oltre a definire procedure e permessi per l’importazione, è necessario mettere a punto i protocolli per l’allevamento del parassitoide ed avere a disposizione una colonia altamente produttiva di D. suzukii e successivamente del parassitoide.

Studio di valutazione del rischio e delle caratteristiche biologiche ed ecologiche di G. brasiliensis in condizioni di quarantena, avvalendosi anche dei documenti precedentemente prodotti in USA e Svizzera.

Sarà messa a punto una strategia di rilascio sul territorio di G. brasiliensis che segua i criteri della lotta biologica classica (strategia inoculativa) e che preveda la valutazione di aree trattate ed aree di controllo.

La recente modifica della normative relativa all’importazione e rilascio di antagonisti esotici offre finalmente l’opportunità di intervenire efficacemente nel ristabilire gli equilibri naturali perturbati delle incursione delle specie aliene invasive. Per poter avvalersi di questa possibilità sarà sempre più indispensabile essere in grado di produrre rapidamente informazioni utili all’apprestamento del dossier di valutazione del rischio e alla moltiplicazione degli antagonisti da rilasciare nell’ambiente. In questa prospettiva, al fine di ottimizzare le potenzialità di FEM di essere all’altezza delle nuove emergenze attraverso la propria attività di ricerca e di trasferimento tecnologico, è stata già realizzata una prima infrastruttura tecnologica per il contenimento e l’allevamento massale di specie aliene (impianto di quarantena certificato ed ospitato nei locali seminterrati del Palazzo della Ricerca e della Conoscenza). L'impianto rispetta tutte le caratteristiche internazionali per ospitare ed allevare organismi da quarantena a diversi livelli di sicurezza seguendo un protocollo operativo al quale tutti gli utenti devono attenersi.

Per aumentare ulteriormente la capacità operativa dei progetti di lotta biologica ci si pone come obiettivo futuro la costruzione di una nuova struttura di contenimento o quarantena per l’allevamento e la produzione massale di organismi esotici (biofabbrica).