11/03/2025
COMUNICATO STAMPA
Dalla gestione in campo alla difesa contro alcuni insetti, in primis la Drosophila Suzukii e l'antonomo della fragola. Sono i temi al centro della 11esima giornata tecnica dei piccoli frutti che si è svolta oggi, a Pergine Valsugana, nella sede periferica della Fondazione Mach dove sono concentrate le attività di ricerca, sperimentazione e consulenza a supporto di questo comparto. L’evento, organizzato dal Centro Trasferimento Tecnologico, ha visto partecipare in presenza e in diretta streaming un centinaio di produttori e tecnici, provenienti anche da altre regioni, e conclude il ciclo di incontri di presentazione dei risultati di monitoraggio e sperimentazione nei vari comparti dell'agricoltura condotti dalla FEM.
Nella prima parte dell'incontro, introdotto dal dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Maurizio Bottura, e moderato da Tommaso Pantezzi, responsabile del Dipartimento Innovazione nelle Produzioni Agrarie e Zootecniche e dell’Unità piccoli frutti, si è illustrato l’andamento della presenza di Drosophila suzukii nella stagione 2024 e l’evoluzione del progetto di lotta biologica per il suo controllo sia a livello locale che nazionale. Spazio anche all’antonomo della fragola, che rimane un problema approfondito dagli studi condotti da diverse stagioni dai ricercatori della Fondazione Mach, e dalle valutazioni presso il Centro di Sperimentazione Laimburg. Inne, spazio agli sviluppi della ricerca condotta dall’ente di San Michele per migliorare le tecniche di conservazione in funzione anche dei genotipi prodotti dal miglioramento genetico. Nel corso della 11^ giornata tecnica dei piccoli frutti sono stati affrontati diversi argomenti di attualità per il settore dei piccoli frutti. Vediamoli.
Ecologia stagionale di Drosophila suzukii e valutazione di una tecnica attract & kill
Nel corso della giornata è stata presentata l'evoluzione della infestazione di Drosophila suzukii in provincia. Si è osservato come l’andamento climatico mite dell’inverno inuenza l’entità della popolazione iniziale e come già dai primi mesi dell’anno si sono avute elevate ovodeposizioni su bacche ornamentali. In seguito l’evoluzione del volo è stata elevata, tuttavia si è monitorata una crescente presenza di limitatori naturali quali in particolare Leptopilina japonica. Accanto all’utilizzo per il monitoraggio le trappole attrattive possono essere usate per la cattura massale, e si assiste ad una certa evoluzione di questi dispositivi. Le prove condotte nel 2024 con uno degli ultimi dispositivi hanno mostrato una buona attrattività, tuttavia con le popolazioni presenti in provincia non si sono dimostrate sufcienti a contenere il danno sulle colture in cui sono state applicate.
Drosophila suzukii, controllo biologico: aggiornamenti e prospettive
Il progetto di controllo biologico con il parassitoide specico Ganaspis Kimorum è proseguito nel 2024 con i rilasci previsti nei luoghi adatti alla sua diffusione sia in Trentino che nelle altre regioni d’Italia. In Trentino rispetto agli anni scorsi si sono avuti maggiori ritrovamenti del parassitoide anche nella fase di pre-rilascio, e quindi sembra che possa adattarsi e sopravvivere alle condizioni ambientali del Trentino, anche ad altitudini più elevate come nella val di Sole. Dai monitoraggi eseguiti anche in post rilascio, si è confermato una diffusione crescente di Ganaspis in molti dei siti di rilascio dall'inizio del progetto. Si è inoltre confermato come esista un'elevata specicità di questo parassitoide a Drosophila suzukii che viene attaccata nella frutta ancora in pianta prima di cadere a terra.
Antonomo della fragola, evidenze da sei anni di indagine
Si è evidenziato il crescente attacco da antonomo della fragola sulle coltivazioni sia in Trentino che in Alto Adige. Le osservazioni condotte nel corso di alcuni anni in un'azienda del basso Trentino hanno evidenziato l’importante ruolo da parte dei parassitoidi nel controllo dell’antonomo, che è stato crescente, no al massimo raggiunto nel 2023, per poi ridursi nel 2024 già ad inizio stagione. In seguito non sono stati raggiunti valori di parassitizzazione come gli anni precedenti e si è avuto un aumento dei danni. Dagli studi emerge la conferma della capacità di antonomo di compiere due generazioni nella stagione, favorito dalla continua presenza di boccioli sulle coltivazioni di fragole riorenti.
Antonomo della fragola, monitoraggio e metodi di controllo in Alto Adige
Anche in Alto Adige il danno da antonomo è cresciuto nelle ultime stagioni con un picco registrato in luglio-agosto 2024. Anche in questo areale il tasso di parassitizzazione osservato è stato modesto, e le prove di efcacia dei prodotti non hanno dato l'esito sperato, tanto che per le varietà di fragola riorenti si sono avuti danni importanti, mentre sono risultati più contenuti sulle varietà a ciclo unifero che terminano la raccolta intorno alla ne di giugno, prima del picco della popolazione. Attività di ricerca in fragolicoltura al Centro di Sperimentazione Laimburg La fragolicoltura dell’Alto Adige trova il supporto tecnico e scientico nelle attività della stazione sperimentale di Laimburg dove sono state condotte prove varietali per venire incontro alla crescente esigenza di valutare varietà riorenti maggiormente diffuse anche con la coltivazione fuori suolo. Accanto alle prove varietali sono state presentate delle prove agronomiche su substrati alternativi alla torba in parte contenenti bre di legno, e per la fragola coltivata in terra alcune tecniche sostenibili come i teli pacciamanti e la consociazione con altre specie.
Conservare la qualità, strategie innovative per i piccoli frutti
Nell'ultima relazione si è trattato della fase in post raccolta di fragola e piccoli frutti, per i quali, essendo prodotti a ridotta conservabilità, migliorare la durata anche di pochi giorni crea un valore aggiunto. Per le diverse specie di berry sono state individuati gli aspetti su cui lavorare sia dal punto di vista della tecnica con l’utilizzo di lampade per migliore la qualità, che dal punto di vista siologico, con l’uso di sostanze che possono inibire lo sviluppo di etilene in conservazione.
(sc)
07/03/2025
COMUNICATO STAMPA
Martedì 11 marzo 2025, alle ore 14, presso la sede della Fondazione Mach a Vigalzano di Pergine Valsugana, si terrà la 11° edizione della giornata tecnica dei piccoli frutti organizzata dalla Fondazione Edmund Mach per illustrare ai produttori e ai tecnici del settore alcune esperienze condotte sia nell’ambito della difesa che dell’agronomia. Nella prima parte dell'incontro, che si inserisce nel ricco calendario degli eventi tecnici del Centro Trasferimento Tecnologico rivolti al mondo agricolo, si illustrerà l’andamento della presenza di Drosophila suzukii nella stagione 2024 e l’evoluzione del progetto di lotta biologica per il suo controllo sia a livello locale che nazionale. Accanto a questo tofago la presenza dell’antonomo della fragola rimane un problema che viene approfondito dagli studi condotti da diverse stagioni dai ricercatori della Fondazione Mach, e dalle valutazioni presso il Centro di Sperimentazione Laimburg. Anche nel vicino Alto Adige la coltivazione di fragola è estesa su diversi ettari e il Centro di Sperimentazione Laimburg presenta in questa occasione alcuni ambiti di ricerca e sperimentazione per questo settore. Inne, nell’ultima relazione, si presenteranno gli sviluppi della ricerca condotta in FEM per migliorare le tecniche di conservazione in funzione anche dei genotipi prodotti dal miglioramento genetico.
Diretta streaming su www.youtube.com/fondazionemach
PROGRAMMA
14:00 Saluti di apertura
14:15 Ecologia stagionale di Drosophila suzukii e valutazione di una tecnica attract and kill - Alberto Grassi, Simone Puppato – Centro Trasferimento Tecnologico FEM
14:45 Controllo biologico di Drosophila suzukii: aggiornamenti e prospettive future-Marco Valerio Rossi Stacconi, Alberto Grassi, Gianfranco Anfora, Simone Puppato, Claudio Ioriatti – Centro Ricerca e Innovazione e Centro Trasferimento Tecnologico FEM e C3A Università di Trento
15:10 Antonomo della fragola: evidenze da sei anni di indagini - Lorenzo Tonina, Simone Puppato, Alberto Grassi, Paolo Miorelli, Emanuel Endrizzi, Gessica Tolotti – Centro Trasferimento Tecnologico FEM; Giulia Zanettin - Collaboratrice entomologa
15:30 Pausa caffè
15:50 Monitoraggio e metodi di controllo dell'Antonomo della fragola in Alto Adige -Urban Spitaler, Mattia Baraldo, Kelina Kuppelwieser, Cristina A. Ferreri - Centro di Sperimentazione Laimburg
16:10 Attività di ricerca in fragolicoltura presso il Centro di Sperimentazione Laimburg Sebastian Soppelsa, Michael Gasser, Massimo Zago - Centro di Sperimentazione Laimburg
16:35 Conservare la qualità: strategie innovative per i piccoli frutti - Brian Farneti, Matteo Ajelli, Monica Cattani, Elissa Daher, Karen Wells, Francesca Populin – Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione Edmund Mach
17:00 Discussione (domande via Whatsapp o SMS al numero 335 8484120) e chiusura lavori
Moderatore: Tommaso Pantezzi – Centro Trasferimento Tecnologico FEM Fondazione E. Mach
21/02/2025
COMUNICATO STAMPA
Torna l’appuntamento di approfondimento tecnico per il settore frutticolo trentino promosso dalla Fondazione Edmund Mach, in collaborazione con i Consorzi Melinda, La Trentina e APOT. La Giornata Tecnica Frutticola, giunta alla sua 28^ edizione, rientra nel ricco calendario di incontri tecnici organizzati dal Centro Trasferimento Tecnologico e si terrà venerdì 28 febbraio, con inizio ad ore 9, presso l'aula magna della FEM, a San Michele all'Adige, luogo centrale e rappresentativo per l’agricoltura trentina.
Il programma della mattinata, con la moderazione di Matteo de Concini, responsabile dell’Unità frutticoltura del Centro Trasferimento Tecnologico FEM, offrirà importanti approfondimenti su alcune delle principali tematiche tosanitarie del melo in provincia di Trento. Partecipazione in presenza previa iscrizione, info e programma su www.fmach.it.
In apertura sarà dedicato un ampio spazio alla problematica della Glomerella Leaf Spot, malattia fungina recentemente emersa in provincia di Trento che negli ultimi anni si sta diffondendo rapidamente in molte regioni del Nord Italia e che può provocare la completa defogliazione della pianta con ingenti danni anche sui frutti. E' previsto, inoltre, un focus su cimice asiatica e scopazzi del melo, tematica quest'ultima che sta particolarmente preoccupando tutti gli addetti del settore frutticolo. Chiuderà la giornata una relazione agronomica sulle buone pratiche di fertilizzazione del frutteto.
PROGRAMMA
9.00 Saluti di apertura
9.15 Glomerella e Apple Bitter Rot: inquadramento della patologia e nuove evidenze di laboratorio - Sabine Oettl - Centro di Sperimentazione Laimburg
9.40 Glomerella e Apple Bitter Rot: inquadramento della situazione nel nord Italia e prove di campo - Riccardo Bugiani - Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna
10.10 Glomerella e Apple Bitter Rot: inquadramento della situazione in Trentino - Lodovico Delaiti, Nicola Andreatti, Valeria Gualandri - Centro Trasferimento Tecnologico FEM 10.30 Pausa caffè
10:50 Problematiche tosanitarie: focus su cimice e scopazzi - Davide Iachemet, Deborah Gabardi, Claudio Panizza, Mattia Zaffoni, Andrea Branz, Serena Chiesa - Centro Trasferimento Tecnologico FEM
11:10 Fertilizzazione del melo con efuenti zootecnici: conclusione delle prove sperimentali - Roberto Zanzotti, Andrea Cristoforetti - Centro Trasferimento Tecnologico, Centro Ricerca e Innovazione FEM
11.30 Dibattito (domande via WhatsApp o SMS al numero 335 8484120)
11.45 Chiusura della giornata tecnica
Moderatore: Matteo de Concini - Centro Trasferimento Tecnologico FEM
15/03/2024
COMUNICATO STAMPA
E' in programma mercoledì 20 marzo, dalle 8.30 alle 12, la decima edizione della Giornata tecnica dei piccoli frutti organizzata dalla Fondazione Edmund Mach. Al centro dell'incontro, rivolto a produttori e tecnici del settore, la difesa tosanitaria verso alcuni insetti, con un focus sulla Drosophila suzukii, sull’antonomo della fragola e sull’eriode del rovo. Si parlerà delle tecniche da adottare per migliorare la distribuzione degli agrofarmaci e per evitare la deriva dei trattamenti in tunnel di fragola fuorisuolo, di valutazione di substrati organici per fragola fuori suolo, di tempestività di raccolta e conferimento per migliorare qualità e conservabilità del mirtillo.
L'evento, organizzato al Centro Trasferimento Tecnologico, vedrà intervenire in apertura il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico Maurizio Bottura, e sarà moderato da Tommaso Pantezzi, responsabile dell'Unità piccoli frutti, olivo e ortooricoltura e del Dipartimento Innovazione nelle produzioni agrarie e zootecniche. www.youtube.com/fondazionemach
PROGRAMMA
8:30 Saluti di apertura
8:45 Drosophila suzukii: ecologia e controllo biologico Alberto Grassi, Simone Puppato - CTT FEM
9:15 Aggiornamento sulla biologia dell’eriofide del rovo in Trentino Simone Puppato, Alberto Grassi - CTT FEM
9.45 Novità sulla biologia di Antonomo della fragola e sulla gestione integrata Lorenzo Tonina, Simone Puppato, Alberto Grassi, Paolo Miorelli, Gessica Tolotti – CTT FEM; Giulia Zanettin - Collaboratrice entomologa
10.15 Valutazione delle modalità di distribuzione con irroratrice a cannone su fragole in tunnel Daniel Bondesan, Paolo Miorelli, Claudio Rizzi, Gianpiero Ganarin - CTT FEM
10.45 Valutazione di substrati organici per fragola fuori suolo: prime osservazioni sui prodotti disponibili in Trentino Paolo Martinatti, Gianpiero Ganarin, Paolo Miorelli, Luca Brentari, Tommaso Pantezzi - CTT FEM
11.15 Tempestività di raccolta e conferimento per migliorare qualità e conservabilità del mirtillo Luca Brentari, Sarah Girardi, Fabio Zeni, Lorenzo Turrini, Dario Angeli - CTT FEM
11:45 Dibattito (domande via WhatsApp o SMS al numero 335 8484120)
12.00 Chiusura della giornata tecnica
Moderatore: Tommaso Pantezzi – Centro Trasferimento Tecnologico FEM Fondazione E. Mach
02/08/2023
COMUNICATO STAMPA
In Trentino nei campi di ciliegio e piccoli frutti i tecnici della Fondazione Mach stanno riscontrando importanti danni da Drosophila suzukii. Purtroppo, le temperature miti di quest’inverno hanno ridotto la mortalità invernale del moscerino asiatico generando le condizioni favorevoli per l’instaurarsi di una elevata popolazione n dall’inizio della primavera. Intanto, proseguono ininterrotti per il secondo anno in venti siti i lanci dei parassitoidi utili a contrastare la drosophila, anche se l'autorizzazione ministeriale è arrivata dopo la metà di giugno.
“Nel periodo gennaio-aprile, la rete di monitoraggio gestita da FEM ha rilevato catture di Drosophila suzukii no a dieci volte superiori alla media dell’ultimo decennio- puntualizza Claudio Ioriatti, responsabile per la FEM dei progetti di ricerca legati alla sostenibilità degli agroecosistemi. Ciò spiega l’intensità dell’attacco registrato sulla coltura di ciliegio n dall’ultima decade di maggio” . I risultati dei monitoraggi: danni elevati soprattutto nei campi non protetti con le reti antinsetto FEM ha supportato i produttori offrendo un servizio di verica del livello di attacco su campioni di ciliegie provenienti da coltivazioni fuori e sotto rete. Complessivamente no a metà luglio sono stati analizzati 345 campioni di cui 59 da frutteti non protetti con rete e 286 raccolti in ciliegeti sotto rete. Nel caso dei ciliegeti non protetti, i campioni analizzati hanno evidenziato una percentuale di frutti infestati dell’ordine dell’85% già a ne maggio. In seguito, grazie alle misure di controllo applicate dai produttori la percentuale di frutta infestata si è in parte ridimensionata, ma senza mai scendere sotto il 70%. Diversa la situazione dei frutteti protetti dalla rete antinsetto; in questo caso sono stati rilevati frutti infetti più tardivamente e comunque sempre in percentuali pressoché nulle no ad oltre metà giugno, per poi gradualmente crescere sul nire della stagione ed arrivare a poco meno del 40% negli ultimi campionamenti di metà luglio. Lotta biologica: lanci autorizzati in ritardo, ma prosegue l'attività di contrasto dei parassitoidi Per quanto riguarda il controllo biologico, sono proseguiti anche quest’anno i lanci del parassitoide esotico Ganaspis brasiliensis nei venti siti autorizzati dal Ministero. Purtroppo, il tardivo rilascio dell’autorizzazione ha costretto la FEM ad eseguire la prima tornata di lanci solo a cavallo della metà di giugno, per cui non è ancora possibile disporre di dati relativi al suo insediamento e alle percentuali di parassitizzazione. Per contro è stata accertata anche quest’anno la costante diffusione dell’altro parassitoide esotico, Leptopilina japonica, giunto spontaneamente nelle nostre aree, e rinvenuto per la prima volta in Europa proprio dal personale FEM nel 2019. I campionamenti eseguiti su frutta infestata proveniente da ciliegi selvatici hanno accertato non solo una ulteriore espansione della sua presenza, ma anche un signicativo incremento della percentuale di parassitizzazione passata da una media del 6% del 2021 ad una media del 20% di quest’anno. Nei siti di campionamento caratterizzati da una minor incidenza delle aree coltivate la percentuale di Drosophila suzukii parassitizzata è ancora maggiore, superando anche il 40%. “Le tecniche di lotta biologica che stiamo attuando - evidenzia il dott. Ioriatti - non hanno l’obiettivo di instaurare un controllo diretto delle popolazione di Drosophila suzukii nel campo coltivato, dove difcilmente gli ausiliari potrebbero sopravvivere a causa dei trattamenti tosanitari, bensì di controllare le popolazioni del moscerino nelle zone naturali dove questi trovano le condizioni favorevoli per il loro sviluppo. Riducendo le popolazioni del moscerino asiatico in queste aree, si ridimensiona l’intensità di migrazione verso le colture, dando modo agli altri mezzi di lotta (reti, tofarmaci, ecc.) di agire su popolazioni meno numerose e quindi in condizioni più favorevoli per rispondere alle aspettative dei produttori”.
05/07/2022
COMUNICATO STAMPA
Anche per la stagione 2022 è arrivata dal Ministero della Transizione Ecologica l'autorizzazione al rilascio del Ganaspis brasiliensis, il parassitoide importato dalla Fondazione Edmund Mach nel 2020 ed in grado di contrastare la Drosophila suzukii, il moscerino asiatico dei piccoli frutti. La liberazione del Ganaspis era già iniziata a metà giugno a seguito di un primo decreto che autorizzava i lanci nei siti già utilizzati nel 2021, ma proprio ieri è arrivato al Servizio agricoltura della Provincia autonoma di Trento - con la FEM rappresenta il Trentino nel tavolo nazionale Drosophila suzukii coordinato dal CREA DC- il via libera denitivo per alcuni siti aggiuntivi. Le aree di rilascio comprendono alcune delle zone del Trentino a maggiore vocazione cerasicola e di piccoli frutti: Valsugana (5 siti), Val d'Adige (4 siti), Vallagarina (1 sito), Valle dei Mocheni (1 sito), Altopiano di Pinè (1 sito). A seguito di un nuovo decreto del MiTE, il Trentino passerà ora da 12 a 20 siti di lancio, includendone per il 2022 ulteriori 8 dislocati in Val di Non (2 siti), Val di Sole (1 sito), Valle dei Laghi (1 sito), Valle di Cembra (1 sito), Altipiano della Vigolana (1 sito), Giudicarie (1 sito) ed un ulteriore sito in Valsugana. Le altre regioni che dallo scorso anno partecipano al progetto di controllo biologico accanto alle Province autonome di Trento e Bolzano sono Veneto, Val d'Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Campania, Sicilia e Puglia. Da quest'anno aderiscono anche Lombardia e Toscana.La notizia del potenziamento dei rilasci è stata accolta con soddisfazione alla Fondazione Mach, dove da mesi i ricercatori e i tecnici sono impegnati nelle camere di quarantena ad allevare e moltiplicare il Ganaspis, la vespina originaria dell'Estremo Oriente e innocua per l'uomo.Lo scorso anno i risultati dei monitoraggi, fatti a seguito della prima stagione di rilasci, hanno permesso di ricatturare il Ganaspis nel 50% dei siti dove era stato liberato, suggerendo un alto grado di insediamento del parassitoide e confermano l'assoluta specicità del parassitoide nei confronti di D. suzukii. L'aumento dei siti per il 2022 favorirà la diffusione di questo efciente nemico naturale del moscerino asiatico sul territorio provinciale, velocizzando gli effetti positivi che nei prossimi anni si potranno ottenere in termini di riduzione di riduzione delle infestazioni di ciliegie e piccoli frutti.
SC
01/10/2021
COMUNICATO STAMPA
Si è conclusa in questi giorni in Trentino la prima stagione di rilasci in campo da parte della Fondazione Edmund Mach dell'insetto Ganaspis brasiliensis, in grado di contrastare la Drosophila suzukii, il moscerino asiatico dei piccoli frutti che sta causando ingenti danni alle coltivazioni di piccoli frutti. L'Italia è la prima nazione ad ottenere l'autorizzazione al rilascio di questo parassitoide specifico, importato lo scorso anno dalla Svizzera. Un risultato prestigioso per il nostro paese, frutto della intensa rete di collaborazioni scientifiche con istituti nazionali ed internazionali con i quali si sono condivisi dati ed informazioni utili alla predisposizione della documentazione necessaria.
In occasione dell'ultimo rilascio a Pergine Valsugana, nei campi sperimentali della FEM, con il presidente FEM, la dirigenza e i tecnici che seguono l'attività in campo, era presente anche l'assessore provinciale all'agricoltura della PAT che ha definito l'autorizzazione ministeriale e il conseguente rilascio del parassitoide un momento importante dopo tanti mesi di lavoro da parte della Fondazione Mach e della Provincia autonoma di Trento. Ora l'attenzione è rivolta ai monitoraggi in campo per verificare l'insediamento del nuovo insetto e predisporre la dettagliata relazione da inviare al Ministero entro il mese di dicembre 2021. Claudio Ioriatti, dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, spiega che dalle ricerche condotte in diversi laboratori sia statunitensi che europei G. brasiliensis è risultato essere, per la sua elevata specificità, il candidato migliore per attivare programmi di lotta biologica. Sulla base di queste evidenze, sono stati predisposti (es. USA, e Italia) o sono in corso di preparazione (es. Francia, Svizzera) gli studi sulla valutazione del rischio, documenti indispensabili per il deposito della richiesta di autorizzazione al rilascio del parassitoide. In questa corsa all’ottenimento dell’autorizzazione, l’Italia è stata la prima a tagliare il traguardo e per il momento è quindi la sola nazione in cui sia stato consentito il rilascio di G. brasiliensis per il controllo di D. suzukii.Il via libera del Ministero della transizione ecologica è arrivato ad agosto e la FEM si è attivata fin da subito con il rilascio in campo in 12 siti, mentre nelle camere di quarantena prosegue l'allevamento e la riproduzione dell'insetto.
La lotta biologica contro la Drosophila suzukii si inserisce, al pari della cimice asiatica, all'interno del progetto SWAT finanziato dalla Provincia autonoma di Trento. La FEM con il Servizio agricoltura della Provincia autonoma di Trento rappresenta il Trentino nel tavolo nazionale Drosophila suzukii coordinato dal CREA-DC. Ma ci sono altre regioni che hanno ottenuto l'autorizzazione accanto alle Province autonome di Trento e Bolzano: Veneto, Valle d'Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Campania, Sicilia e Puglia.
Ad oggi gli allevamenti di G. brasiliensis alla FEM contano migliaia di esemplari con una produzione mensile di oltre 7000 individui. Dodici i siti trentini nei quali sono stati rilasciati gli esemplari di Ganaspis, corrispondenti alle aree a maggiore vocazione cerasicola e di piccoli frutti, vale a dire: Valsugana (5 siti), Val d'Adige (4 siti), Vallagarina (1 sito), Valle dei Mocheni (1 sito), Altopiano di Pinè (1 sito).
A seguito dei rilasci del parassitoide è previsto un programma di monitoraggio pluriennale per valutarne in sicurezza gli eventuali impatti sugli ecosistemi locali e l'efficacia nei confronti della Drosophila suzukii. Gli esiti del piano di monitoraggio e una dettagliata relazione saranno trasmessi al Ministero entro il mese di dicembre 2021.
Per effettuare i rilasci di G. brasiliensis sul territorio è stata necessaria una specifica autorizzazione del Ministero della transizione ecologica, chiamato a valutare l’analisi dei rischi diretti e indiretti legati all’immissione dell’ACB (agente di controllo biologico) sulla biodiversità.
La Fondazione Edmund Mach ha pertanto predisposto un articolato documento di valutazione del rischio: un dossier di 120 pagine che descrive le caratteristiche biologiche ed ecologiche della specie G. brasiliensis e i possibili impatti sull’ecosistema. Le sette regioni e due province autonome di Trento e Bolzano partecipanti al gruppo nazionale per il lancio dell'antagonista hanno sottoscritto e inviato il 7 maggio la domanda di rilascio al MITE, unitamente allo studio del rischio. L'iter ha previsto un passaggio all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), alle agenzie di protezione ambientale regionali e provinciali (ARPA e APPA) ed infine ai Ministeri dell'ambiente e agricoltura.
sc
08/07/2021
COMUNICATO STAMPA
Al via il secondo anno di rilasci delle vespe samurai in Trentino per contrastare la cimice asiatica. L'autorizzazione ministeriale appena arrivata consente di immettere nel territorio provinciale Trissolcus japonicus, l’agente di controllo in grado di parassitizzare le uova della cimice asiatica e ridurre cosi la popolazione che sta creando notevoli danni all'agricoltura. Alla Fondazione Mach era tutto pronto da settimane e appena arrivato il via libera ufficiale sono partiti immediatamente i primi rilasci in 44 siti trentini.
Vengono rilasciate cento femmine per ogni sito (con la presenza di almeno un ulteriore 10% di maschi) per tre volte a distanza di 20 giorni l’una dall’altra. Un’operazione preparata nel dettaglio dal gruppo di lavoro della Fondazione Edmund Mach da anni in prima linea per affrontare questa emergenza. Per raggiungere una situazione di equilibrio ci vorrà qualche anno ma già nel 2020, primo anno di rilasci, i risultati sono stati oltre le aspettative, con un insediamento delle vespe samurai nel 30% dei siti trentini.
I punti di rilascio riguardano tutte le zone a maggior presenza della cimice asiatica: Alto Garda, Valle di Loppio, Valle dei Laghi, Vallagarina, Trento, Piana Rotaliana, Val di Non, Valsugana e Val di Cembra.
L’attività di rilascio, che durerà un paio di mesi, si inserisce nell’ambito dello specifico progetto per la lotta biologica SWAT, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, e all'interno del programma nazionale di lotta biologica coordinato dal CREA - Difesa Certificazione.
La vespina, che si riproduce a spese del suo ospite deponendo le proprie uova all'interno delle uova della cimice asiatica, è assolutamente innocua per l'uomo e per gli altri organismi. Per allevare la vespina è stato necessario raccogliere migliaia di esemplari di cimice asiatica e grazie alla collaborazione della cittadinanza anche quest'anno il piano di raccolta sta portando centinaia di esemplari negli allevamenti FEM.
Proprio in questi giorni è uscito un approfondimento monografico edito dalla FEM e realizzato sempre nell’ambito del progetto SWAT, dal titolo “Cimici. Guida al riconoscimento delle specie di interesse agrario nel Nord Italia”. Si tratta di uno strumento utile al riconoscimento di alcune specie di cimici e rivolto ad agricoltori, tecnici, studenti e naturalisti.
https://www.fmach.it/Servizi-Generali/Editoria
Dallo scorso anno è attivo anche un sito dedicato che fornisce informazioni precise e aggiornate sugli sviluppi della lotta biologica in provincia di Trento nei confronti della cimice asiatica e di altre specie aliene invasive.
https://lottabiologica.fmach.it
sc
23/09/2020
COMUNICATO STAMPA
Grazie al recente ritrovamento sul territorio provinciale della Leptopilina japonica, un parassitoide alieno in grado di contrastare la Drosophila suzukii, si aprono nuove prospettive nell’ambito del controllo biologico del moscerino che si nutre della polpa dei piccoli frutti e che sta creando ingenti danni ai produttori trentini, e non solo.
Questo insetto alieno, trovato in un ciliegeto in valle dell’Adige, mostra delle somiglianze ed integra validamente l’attività che verrà svolta dall’altro parassitoide, il Ganaspis brasiliensis, appena importato dalla Svizzera e attualmente in sperimentazione nelle celle di quarantena della FEM e che rimane tuttora il principale candidato nella implementazione della lotta biologica. I due insetti svolgeranno un’azione sinergica, dunque, nel controllo biologico della Drosophila suzukii.
La scoperta è stata realizzata nell’ambito di un dottorato di ricerca attivato da FEM e Università del Molise con il contributo di Sant’Orsola S.C.A e, più in generale, è frutto del progetto "lotta biologica alla specie aliena" finanziato dalla Provincia autonoma di Trento.
Il monitoraggio territoriale eseguito dalla FEM al fine di verificare l’andamento della popolazione, il livello di infestazione della frutta coltivata e spontanea e la presenza di antagonisti di Drosophila suzukii, insetto che continua a causare ingenti danni alle coltivazioni dei frutti a polpa rossa, ha consentito dunque la cattura di un parassitoide alieno mai riscontrato al di fuori del suo areale di origine e mai segnalato fino ad ora in Europa. La Leptopilina japonica risulta molto attiva nelle zone di origine (Asia) su larve di D. suzukii.
Dopo l’iniziale riconoscimento, basato sui caratteri morfologici, è stata necessaria una conferma attraverso l’analisi molecolare, il cui responso è giunto recentemente ed ha confermato la prima identificazione. “A seguito di questo primo ritrovamento - spiegano Alberto Grassi e Simone Puppato del Centro Trasferimento Tecnologico FEM - si è dato avvio ad uno specifico studio che ha previsto il campionamento di frutti coltivati e selvatici raccolti direttamente dalla pianta e conservati in cella climatica al fine di verificare l’eventuale sfarfallamento di altri parassitoidi alieni. L’indagine è ancora in corso, ma è possibile fin d’ora affermare che la presenza di L. japonica è già diffusa in provincia, in quanto è stata riscontrata in altri cinque siti distanti fra loro fino a 20 km e collocati ad altitudini comprese fra 211 e 685 m s.l.m.”.
11/02/2021
COMUNICATO STAMPA
Il 2020 è stato un anno molto importante nella lotta contro la cimice asiatica, non solo in Trentino, ma in tutte le regioni del Nord Italia. Il programma nazionale di lotta biologica, approvato con decreto del Ministero dell'Ambiente, ha previsto infatti l'immissione in natura della specie Trissolcus japonicus quale Agente di Controllo Biologico del tofago Halyomorpha halys. Per la provincia di Trento, l'allevamento e la moltiplicazione durante la primavera e il rilascio dell'antagonista durante l'estate sono stati curati dalla Fondazione Edmund Mach, che ha operato in stretto coordinamento con il CREA Difesa e Certicazione, che ha predisposto lo studio di fattibilità del progetto. Gli esiti preliminari del monitoraggio e l'integrazione dello studio del rischio sono stati già trasmessi, d'intesa con i Servizi tosanitari regionali/provinciali coinvolti, al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare entro il 2020 e dalla loro valutazione scaturirà il rinnovo dell'autorizzazione al lancio dell'antagonista per l'anno in corso. E mentre nel campus di San Michele si procede con l'allevamento della vespina in previsione dei lanci della prossima estate, ora è tempo per il gruppo che lavora al progetto SWAT, finanziato dalla PAT, di elaborare ulteriormente i dati dei monitoraggi post rilascio, che hanno fanno rilevare un buon insediamento della vespa samurai, la cui presenza è stata rilevata dopo i lanci nel 30% dei 20 siti trentini, risultato promettente ed oltre le aspettative per questo primo anno.
Risultati preliminari del monitoraggio post rilascio delle vespine I risultati preliminari confermano l'efcacia degli individui rilasciati nel localizzare e parassitizzare le ovature di cimice asiatica e nel diffondersi sul territorio. Inoltre, non sono state osservate parassitizzazioni su altre specie. L'utilizzo in campo della vespa antagonista è avvenuto in coincidenza con un'annata complessivamente buona per la gestione della cimice nei meleti: rispetto al 5,7% di frutti danneggiati nel 2019, il numero è calato nel 2020 all'1,7%. Da anni in prima linea per affrontare questa emergenza, grazie alla recente apertura normativa che consente l'uso dei parassitoidi, la FEM ha potuto quindi nalmente concretizzare il programma di lotta biologica, anche se per raggiungere una situazione di equilibrio ci vorrà qualche anno.I lanci delle microvespe: calendario e mappe studiati nei minimi dettagliLa mappa dei rilasci è stata studiata attentamente dai ricercatori FEM che hanno previsto nelle aree selezionate tre rilasci, tra giugno e agosto. In ogni punto e per ogni rilascio sono stati liberate circa 100 femmine e 10 maschi. Allevamenti intensi dalla primavera scorsa: 25 mila individui di cimice e 13 mila vespine Le microvespe samurai allevate per i rilasci appartengono al ceppo fornito dal CREA e l'operazione è stata resa possibile grazie agli allevamenti durati mesi presso le strutture FEM di 25.000 individui adulti di cimice, di cui oltre 18.000 consegnati da cittadini volontari, ciò ha permesso di produrre circa 4.700 ovature che sono servite per moltiplicare la vespina. Le vespine allevate sono 13 mila. Ogni femmina di T. japonicus è in grado di produrre circa 80 uova. La vespina, che si riproduce a spese del suo ospite deponendo le proprie uova all'interno delle uova della cimice asiatica, è assolutamente innocua per l'uomo e per gli altri organismi.
La pubblicazione “Lotta biologica alla cimice asiatica” curata dal Centro Trasferimento Tecnologico prende spunto dall'esperienza fatta in questo primo anno di attività, e si pregge di trasmettere ad operatori, tecnici e agricoltori alcuni concetti di base sui quali si fonda la lotta biologica. Vengono descritte le diverse modalità di intervento che rientrano nella generale denizione di lotta biologica, evidenziandone i pregi e i limiti, illustrando le caratteristiche ecologiche dei contesti in cui si deve operare per poter avere successo.
Per scaricare l'approfondimento monograco: www.fmach.it/Servizi-Generali/EditoriaMaggiori
11/08/2020
COMUNICATO STAMPA
L’antagonista esotico è stato prelevato in Svizzera e trasferito oggi alla FEM che coordina il programma di sperimentazione a livello nazionale.
Ottenuta due mesi fa l’autorizzazione ministeriale per l’importazione su parere espresso dal Servizio Agricoltura-Ufficio Fitosanitario della Provincia autonoma di Trento, il Ganaspis brasiliensis, il parassitoide che servirà a combattere la Drosophila suzukii è arrivato oggi in Italia per iniziare la sperimentazione alla Fondazione Edmund Mach che coordina il programma a livello nazionale. L’antagonista esotico è stato prelevato, seguendo tutte le misure di sicurezza previste dai regolamenti, dai laboratori del CAB International, importante centro di ricerca svizzero con cui FEM si coordina a livello internazionale nell’ambito della lotta alla Drosophila suzukii, il moscerino dagli occhi rossi che si nutre della polpa della frutta rossa prima che giunga a maturazione. Ora per il Ganaspis inizia il periodo di sperimentazione in quarantena; il prossimo passo sarà la presentazione dello studio del rischio che valuti l’impatto del parassitoide sugli ecosistemi locali in caso di liberazione sul territorio. Tale studio è un requisito fondamentale per ottenere l’autorizzazione al rilascio e verrà presentato alle autorità preposte entro la primavera 2021. In questo lavoro FEM integrerà gli studi già svolti presso CAB e negli Stati Uniti prendendo in considerazione le condizioni ecologiche specifiche degli ambienti italiani. Per dare maggior rilevanza allo studio, la Fondazione ha ritenuto opportuno creare un gruppo di lavoro coinvolgendo nel progetto il CREA Firenze e numerose università e istituti di ricerca sparsi sul territorio nazionale e assumendo il ruolo di coordinatrice dei lavori. Una volta approvato lo studio del rischio, si potrà procedere all’avvio di un programma di lotta biologica per il controllo su scala territoriale di Drosophila suzukii, analogo a quello già partito nei confronti della cimice asiatica con la vespa samurai.
29/07/2020
COMUNICATO STAMPA
Questa settimana ha preso il via il terzo ciclo di lanci delle microvespe samurai, i parassitoidi della cimice asiatica. Si tratta dell’ultimo rilascio previsto per la stagione, che coincide con il periodo di massima attività degli adulti della generazione estiva della cimice asiatica. I rilasci verranno svolti nei numerosi siti distribuiti in Alto Garda, Valle dei Laghi, Vallagarina, Val d’Adige, Valsugana, Val di Cembra e Val di Non e saranno ultimati nella prima metà d’agosto.
Come previsto dal programma ministeriale ed in collaborazione con il Centro di Sperimentazione Laimburg e numerose Università, sono state avviate diverse prove addizionali che permetteranno di valutare in campo l'efficacia e la diffusione degli individui rilasciati.
L’attività di rilascio, che è iniziata a fine giugno, si inserisce nell’ambito dello specifico progetto per la lotta biologica SWAT, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, e più in generale e nell’ambito del programma nazionale di lotta biologica coordinato dal CREA che qualche mese fa aveva fornito alla FEM il primo nucleo di microvespe da allevare e riprodurre.
Gli ambienti identificati sono aree caratterizzate dalla presenza di colture agrarie (frutteti), margini boschivi e a ridotto input chimico che permetteranno alla specie antagonista di insediarsi nel territorio.
La FEM assicura che la vespina, che si riproduce a spese del suo ospite deponendo le proprie uova all'interno delle uova della cimice asiatica, è assolutamente innocua per l'uomo e per gli altri organismi. Per allevare la vespina è stato necessario raccogliere migliaia di esemplari di cimice asiatica e grazie alla collaborazione della cittadinanza il piano di raccolta ha portato a circa 20 mila esemplari che hanno già prodotto oltre 3200 ovature, di cui circa il 90% è idoneo per l'allevamento.
Per fornire ai cittadini informazioni precise e aggiornate sugli sviluppi della lotta biologica in provincia di Trento nei confronti della cimice asiatica e di altre specie aliene invasive tramite rilasci della vespina samurai ed altri antagonisti esotici è stato creato un sito web dedicato.
sc
19/06/2020
Nel corso dell'inverno il monitoraggio territoriale ha evidenziato i livelli di cattura degli adulti di Drosophila suzukii superiori alle precedenti stagioni, probabilmente a causa di un andamento climatico caratterizzato da temperature superiori alla media.
Durante i mesi di maggio e inizio giugno le catture si sono poi assestate su valori molto bassi, ricalcando l’andamento storico e caratteristico del volo di questo insetto; in questa fase si realizza il passaggio dalla popolazione svernante a quella delle nuove generazioni estive. (Alberto Grassi)
18/06/2020
Sono iniziati i rilasci in campo della vespa samurai per contrastare la cimice asiatica. Un'operazione preparata nel dettaglio dal gruppo di lavoro della Fondazione Edmund Mach, da anni in prima linea per affrontare questa emergenza e che grazie alla recente normativa che consente l'uso dei parassitoidi in può finalmente concretizzare. Oggi al lancio erano presenti l’assessore provinciale all’agricoltura, Giulia Zanotelli, il presidente FEM Mirco Franco Maria Cattani, il direttore generale FEM Mario Del Grosso Destreri, il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico Claudio Ioriatti, oltre ai ricercatori e tecnici coinvolti nel gruppo di lavoro.
18/06/2020
Ad oggi, grazie alla campagna di raccolta che ha coinvolto la popolazione della provincia di Trento, abbiamo raccolto oltre 18.000 cimici. Vedi qui il dato aggiornato in tempo reale!
16/06/2020
In base a rigorosi criteri nazionali ed ai dati del monitoraggio pluriennale della cimice sono stati individuati i siti nei quali verrà rilasciato T. japonicus in Trentino. Tali siti, alcune decine, sono distribuiti su tutto il territorio provinciale e collocati in prossimità delle principali aree frutticole in cui è stata riscontrata una elevata densità di popolazione della cimice. Si tratta di ambienti semi-naturali ed a ridotto input chimico, quali siepi e boschi ai margini di colture agrarie. In ogni sito verranno effettuati tre rilasci di 100 femmine e 10 maschi, a distanza di 20 giorni l'uno dall'altro. Questo favorirà nell’immediato l’insediamento della specie nel territorio e nel tempo, la riduzione della presenza della cimice asiatica.